Negli ultimi anni si è sviluppato un notevole interesse nell'Oceano Artico e nelle sue caratteristiche del fondale marino. Tre fattori sono importanti nel guidare questo nuovo livello di interesse nell'Artico.
In primo luogo, si ritiene che un'enorme quantità di petrolio, gas naturale e altre risorse si trovino all'interno del pavimento degli oceani artici. L'indagine geologica degli Stati Uniti stima che fino al 25% delle rimanenti risorse mondiali di petrolio e gas naturale potrebbero essere detenute nella regione artica.
In terzo luogo, la Convenzione delle Nazioni Unite del 1982 sul diritto del mare consente alle nazioni di estendere la loro zona economica costiera oltre le 350 miglia nautiche, se sono in grado di acquisire dati scientifici che dimostrano che ulteriori aree sono un'estensione naturale del loro continente. Molte nazioni stanno mettendo in campo missioni scientifiche nella speranza di estendere le loro opportunità nell'Artico. Per ulteriori informazioni, consultare: Chi possiede l'Artico?
Di seguito è mostrata la Carta batimetrica internazionale dell'Oceano Artico che è stata prodotta da un team di investigatori provenienti da Canada, Danimarca, Germania, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Può essere considerata una "mappa fisica dell'Oceano Artico" in quanto mostra la batimetria, le creste e i bacini che fanno parte di questa importante area.
La Carta batimetrica internazionale dell'Oceano Artico è stata prodotta da ricercatori che rappresentano la Commissione oceanografica intergovernativa (IOC), l'International Arctic Science Committee (IASC), l'International Hydrographic Organization (IHO), l'US Office of Naval Research (ONR) e il US National Geophysical Data Center (NGDC).